Cultura musicale e spettacolo dal vivo per il Veneto

Nell’ultimo quinquennio ho svolto la funzione di Direttore Amministrativo della Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto, con sede a Padova. L’esperienza professionale nel campo della produzione e distribuzione di contenuti culturali tramite spettacolo dal vivo, registrazioni discografiche e spettacoli radiotelevisivi, rappresenta una esperienza di grande valore sotto il profilo delle competenze.

OPV, fondata nel 1966 come Orchestra da Camera di Padova, si avvicina al proprio sessantesimo anno di vita, è una orchestra sinfonica stabile che sviluppa concerti lungo tutto l’arco dell’anno, e in diversi contesti territoriali e ambientali, sviluppando anche attività musicali di natura sperimentale e contemporanea. L’Orchestra è una delle 12 Istituzioni Concertistico Orchestrali italiane riconosciute dal Ministero della Cultura ai sensi della l.800/1967, e svolge una funzione di servizio al territorio per l’esecuzione e la diffusione della musica classica, sinfonica e lirica, in collaborazione con gli Enti Locali e l’ente Regione. Il suo programma di lavoro ha base triennale (attualmente in corso il periodo 2022-2024) e viene sviluppato sulla base di una programmazione generale per tematiche e annuale per concerti e iniziative nel territorio regionale, nazionale e internazionale.

Per il finanziamento della propria attività, oltre al contributo annuale dello Stato, basato sulla realizzazione di un programma e sulla graduatoria di merito qualitativa e quantitativa assegnata dal MIC sulla base di punteggi calcolati da una Commissione in un contesto competitivo tra orchestre, l’Orchestra, che nel 2023 si è collocata al 4° posto nella graduatoria italiana delle ICO – dopo Bolzano, Milano, Firenze e a pari merito con Parma –  si avvale di contributi dagli enti soci (che devono essere strettamente proporzionali a quelli erogati dallo Stato), di introiti legati all’attività commerciale delle proprie esecuzioni concertistiche e dei propri diritti, nonché dei benefici provenienti dai Mecenati, che possono sostenere l’Orchestra attraverso donazioni con consistenti agevolazioni fiscali (65%), con il sistema dell’Art Bonus (art.1 del D.L. 31.5.2014, n. 83).

L’Orchestra di Padova e del Veneto si distingue, nel panorama veneto, come un’ente che – secondo la propria missione istitutiva – vive di produzione culturale musicale per lo spettacolo dal vivo. In questo senso, possiamo dire che il ruolo della Fondazione nel Veneto è “unico”, in quanto – differentemente dai molti che la cultura la “comprano” da terzi produttori in Italia o anche all’estero, l’Orchestra la “produce” in proprio, confrontandosi ogni giorno con le problematiche di un territorio non sempre amichevole con i “produttori culturali”, e ossequioso invece nei confronti di “commercianti” e “importatori”, anche del prodotto culturale, in un modello basato sul consumo e sulla produzione per la massa, anteponendo spesso la quantità alla qualità. Ovviamente, OPV è solo uno, e neppure tra i più grandi soggetti culturali dello spettacolo nel Veneto, come le Fondazioni Lirico Sinfoniche “La Fenice” e “L’Arena” di Venezia e Verona, oppure il Teatro Stabile del Veneto, che opera a Padova, Treviso, Venezia e Verona. Ma svolge un ruolo essenziale (orchestra stabile) in un campo altrettanto storico ed essenziale come la musica sinfonica classica e contemporanea, ed è l’unica ICO del Nord Est insieme all’Orchestra Haydn di Bolzano.

Per la musica sinfonica cosi’ come per le molte altre espressioni culturali giovanili e non, originate dall’incontro tra storia e cultura musicale e professionisti della performance (musicisti, autori, direttori, solisti) anche una Regione come il Veneto, per poter godere di una reputazione europea ed internazionale, dovrebbe concentrare una rilevante aliquota di investimenti pubblici e privati sullo sviluppo tecnico, professionale, creativo dei “produttori” culturali prima e piu’ degli “importatori” di produzioni straniere e spesso mercificanti. Se vogliamo per un momento accettare l’appartenenza di una realtà come l’OPV alle realtà economiche, culturali ed editoriali, artistiche (si pensi al teatro, alla musica leggera, alla produzione multimediale e audiovisiva, si puo’ affermare che esse sono tutte espressioni territoriali di una cultura ormai globale, a cui i nostri produttori possono attingere ma anche contribuire con attività organizzate di produzione culturale).

L’attenzione di istituzioni, Regione, Comuni e mecenati va quindi concentrata su queste realtà che, oltre a creare benessere economico e welfare sociale, sviluppano format artistici esportabili verso l’estero, come accade per le piccole e medie imprese e le professionalità economiche e produttive proprie del Nordest, favorendone l’immagine e il successo nella dimensione europea e globale.  Fondazione OPV, oltre ad impiegare in media 30 musicisti a tempo indeterminato e una dozzina di altri collaboratori, arruola alla propria attività in media anche altri 100 professionisti musicali al mese, assicurando la presenza di una orchestra stabile di dimensioni adeguate all’esecuzione delle principali opere tradizionali, della lirica e delle opere musicali innovative della musica contemporanea.

Se volessimo cogliere sinteticamente attraverso i numeri, che spesso risultano gli unici a “contare” per assicurare il successo in questa regione del Nord Est, questi ultimi possono essere esaminati attraverso un sintetico e non esaustivo elenco che descrive l’attualità e le potenzialità dell’Orchestra di Padova e del Veneto.

  • nel 2026, OPV compira’ 60 anni, ma non e’ una “istituzione vecchia”. E’ una “storica istituzione” del Veneto, i cui bilanci sono in attivo da anni e anni, e gode di massima regolarita’ contrattuale e contributiva, e di un trattamento dei propri stakeholders in linea con l’Agenda 2030 dell’ONU, condivisa dal Governo italiano, sotto il profilo della sostenibilita’ economica, ambientale e di sociale.
  • nel 2023 l’Orchestra di Padova e del Veneto ha eseguito 125 concerti, di cui 82 con oltre 35 musicisti.
  • si e’ collocata al 4° posto in Italia tra le orchestre stabili I.C.O., riconosciute dal Ministero della Cultura, ottenendo il piu’ elevato contributo del Fondo Spettacolo dalla fondazione, nel 1966.
  • nel 2023 ha superato i 26.000 spettatori certificati, contro 21.064 nel 2022, al netto della lirica estiva e invernale (3 opere – Carmina Burana, Boheme, Barbiere di Siviglia nel 2023) replicata dai Comuni di Padova, Treviso, Rovigo, Bassano, Riva del Garda, altri 10.000 spettatori.
  • nel 2023, OPV ha eseguito opere di artisti veneti, come Malipiero, Omizzolo e ora Luigi Nono, registrando l’intera opera sinfonica novecentesca di G.F.Malipiero, custodita dalla Fondazione Cini, che pubblichera’ con principali etichette internazionali, in collaborazione con il Comune di Treviso. Ha eseguito in prima nazionale al Teatro Olimpico di Vicenza l’Ecuba dell’Autore nel giugno 2023.
  • Alla fine del mese di gennaio 2023, ha eseguito a Venezia, per la Biennale di Venezia  ASAC, l’esecuzione dell’opera di Luigi Nono, “Prometeo”, a 40 anni dalla prima esecuzione, nel 1984, con 79 tra musicisti e cantanti, un evento internazionale unico, che gode da settimane di rilevanza sulla stampa nazionale e internazionale, grazie all’impegno del direttore artistico e musicale dell’Orchestra, Marco Angius, che collabora con OPV da dieci anni.
  • nel 2023, OPV ha organizzato e tenuto il primo concorso internazionale per giovani direttori d’orchestra, intitolato a Peter Maag, cui hanno partecipato 17 giovani direttori da tutta Europa, e verrà replicato nel 2025.
  • nel 2023, OPV ha pubblicato 5 dischi con primarie etichette europee, la maggiore produzione discografica dalla fondazione dell’Orchestra. Il disco “Morricone Rareties” uscito a ottobre, in novembre e’ stato pubblicato in tutta Europa e in Giappone.
  • nel 2023, OPV ha coronato le proprie iniziative innovative eseguendo presso il Centro Congressi della Fiera di Padova, l’opera “The Planets” di Gustav Holst sincronizzata con un filmato multimediale sul sistema solare realizzato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) in collaborazione con uno spin off della Normale di Pisa, esecuzione che verra’ replicata nel 2024 a Milano, Padova, Treviso, Mantova. Altre sperimentazioni sono in corso con l’INAF e l’Universita’ di Padova su tematiche inerenti lo spazio, l’ambiente, la vita umana, per produzioni multimediali di altissimo valore spettacolare, educativo, popolare.
  • nel 2023, OPV ha organizzato ed eseguito 8 concerti per famiglie e infanzia, che diventeranno 10 nel 2024, con oltre 3.000 spettatori, per avvicinare le famiglie a forme di conoscenza della musica e delle rappresentazioni artistiche, rinunciando per alcune ore alla monocultura dei social network e della propaganda di basso livello della rete e impegnandosi in un costruttivo apprendimento delle basi di impiego dello strumento musicale, una peculiarità positiva dell’età infantile ben presente a tutti gli educatori e i pedagoghi dell’eta’ infantile.
  • negli ultimi 10 anni, OPV ha eseguito e registrato oltre 30 trasmissioni per le reti della RAI e della Tv della Svizzera Italiana.

Eppure:

  • L’Orchestra di Padova e del Veneto riceve (dati di bilancio alla mano) un contributo annuo da Regione e Comune che definire “esiguo” e’ eufemistico: incassa in tutto circa 1/10 di quanto regioni come Provincia Autonoma di Trento e Bolzano, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana riconoscono alle proprie ICO.
  • contrariamente a tutte le altre 11 istituzioni nazionali e lirico sinfoniche venete, non ha un proprio teatro di prova, ne’ di esecuzione artistica, ed esegue le proprie performances in ambienti staccati dalle sale prove, presi a noleggio, in condizioni spesso disagiate (l’Auditorium Pollini di Padova ha l’aria condizionata rotta dal luglio del 2021, mai riparata): tale congiuntura impedisce, ad esempio, di invitare a Padova orchestre internazionali ed impedisce il confronto, che sta alla base del conseguimento dei livelli piu’ alti di qualità artistica.
  • non gode di un programma di circuitazione regionale delle repliche dei concerti di stagione, che garantirebbe continuita’ artistica, permettendo di incrementare occasioni di lavoro regolare e ben retribuito a molti altri giovani musicisti e cantanti, sfuggendo alla trappola di organizzatori locali non professionali, spesso evasori contributivi e fiscali, senza tutele lavorative e di sicurezza sul lavoro.
  • l’Orchestra di Padova e del Veneto non e’ una orchestra “da camera” ma una orchestra sinfonica a pieno titolo, non produce solo esecuzioni cameristiche (uno-cinque musicisti) o di ensemble (5-18 musicisti) ma esegue concerti con composizioni artistiche fino a 100-130 musicisti e artisti su palcoscenico, per cui serve una organizzazione aziendale articolata e complessa, di costo rilevante.

Se si vuole veramente affermare una cultura ed una produzione musicale “veneta” a livello europeo e internazionale, che consenta l’esportazione in chiave economica e culturale della produzione artistica dei musicisti, compositori, direttori, solisti, cantanti e cori regionali, occorre una seria politica che valorizzi le risorse esistenti, offrendo quelle opportunita’ che da troppo tempo sono denegate o sacrificate ad un localismo, che il piu’ delle volte non da alcuna garanzia di unicita’, esclusivita’, innovazione e creativita’, capacita’ organizzativa ed economica, requisiti indispensabili per realizzare una realta’ “internazionale” nel campo della produzione musicale per il grande pubblico.

C’e’ da augurarsi che, per questa tipologia di espressione artistica, cosi’ come per la recitazione, la danza, la musica leggera, il cinema e la produzione multimediale, insomma ogni tipo di espressione artistica che genera spettacolo dal vivo e favorisce la creatività e l’educazione artistica e culturale delle giovani generazioni, ed anche di quelle piu’ adulte, vi siano maggiori disponibilità economiche, ma anche una migliore disponibilità ad investire in infrastrutture adeguate, spesso finanziabili anche con fondi comunitari e con il PNRR, per garantire spazi di socialità e apprendimento alle popolazioni in tutto il territorio regionale, aiutando una offerta artistica di alto livello qualitativo e validamente alternativa ai mezzi consumistici e passivi, oggi rappresentati dalla TV e dagli spettacoli popolari consumistici dei circuiti musicali speculativi.

Dott. Amedeo Levorato, Padova, 25 gennaio 2024


Posted

in

by

Tags:

Comments

Una replica a “Cultura musicale e spettacolo dal vivo per il Veneto”

  1. Avatar willyco

    condivido quanto sopra detto dal dottor Levorato e penso che sia culturalmente insufficiente l’operare amministrativo che punta a fregiare la città di tutele UNESCO legandole a un turismo che non assimila e non collega quanto esiste nel territorio. Nella nostra città gemella di Friburgo, oltre ad avere un teatro di tutto rispetto e una ottima orchestra, la permanenza in città del turista si nutre di spettacoli e offerta di cultura locale, questo rende un soggiorno meritevole di essere vissuto come esperienza globale e fornisce ai cittadini il costante riscontro della propria esistenza culturale.

    "Mi piace"

Lascia un commento