Anticipare il Futuro – Corporate Foresight

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Giovedì 7 luglio 2016 alla Fondazione Zambon – Zoè – di Vicenza, discussione di quasi tre ore con Alberto Felice De Toni, Segretario Generale della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e Roberto Siagri, Presidente e CEO di ‪#‎Eurotech‬ spa www.eurotech.com per la presentazione del libro “Anticipare il Futuro – Corporate ForesightEgea, Milano 2015. Di fronte ad una nutrita platea, su invito della Fondazione, ho sottoposto agli autori una riflessione approfondita sui temi del libro. Oggi il tradizionale concetto di R&S non esiste più: la ricerca è sempre più finanziata dagli Stati o da grandi multinazionali, e legata all’evoluzione di grandi temi quali le energie, i materiali, le bioscienze, l’ambiente. Secondo l’OCSE, in Italia nel 2012 c’erano 80.000 ricercatori e nel mondo 6,3 milioni. La frontiera delle scienze e della tecnologia si sposta ad altissima velocità, e spesso l’Italia non riesce a tenere il ritmo: circa il 40% delle risorse scientifiche europee vengono rimandate indietro dall’Italia perchè nel tempo non si è saputo “mettere in piedi” un sistema efficace di progettazione, ricerca, risultati.
Invece lo sviluppo tecnologico e industriale, che riguarda principalmente le aziende, si sposta dai “mercati” agli “ecosistemi”. Gli ecosistemi sono filiere in cui l’innovazione richiede diffusione, networking, ricerca applicata, capacità industriale, e sono globali: si pensi alle tecnologie dell’Internet Of Things, alle telecomunicazioni, alla robotica, alle smart cities, alle energie rinnovabili, alle tecnologie ambientali. L’approccio è sempre interdisciplinare, e l’impresa deve essere presente nei processi e nei luoghi in cui l’innovazione nasce, anche guardando alle startup, anche usando leve finanziarie.
Non molte le imprese italiane che ragionano in questo modo: ma la tecnologia non sarà nicchia italiana senza praticare queste scelte.
Anticipazione e Corporate Foresight sono tecniche che le imprese globali hanno adottato e che anche le imprese italiane devono adottare per rimanere vitali nei processi di cambiamento, anche distruttivo, che investono il sistema manifatturiero e i servizi nel mondo.
20160707_193225L’Italia soffre anche un forte gap formativo e qualitativo nella popolazione: solo il 15% della popolazione italiana in età lavorativa ha un diploma di laurea o una laurea magistrale, come la Turchia, mentre i paesi più avanzati arrivano al 33%: per questo i giovani fuggono, perchè decisioni e allocazione delle risorse sono in mano a persone non qualificate e spesso sempre più anziani, con conseguenze negative per il profilo demografico e occupazionale dell’Italia. Per uscire da questo gap occorre intervenire sul sistema educativo e universitario – ha detto De Toni, Rettore della Università di Udine, e investire in cultura e didattica. Nelle imprese, ha detto invece Siagri, occorre dedicare attenzione crescente alla globalizzazione per scorgere i “trend dei mercati”, e ha fatto specificamente riferimento alla Cina, un paese verso il quale l’Italia deve guardare con attenzione sia per lo sviluppo che per il mercato. Quattro, secondo il libro, sono le tendenze principali con cui i sistemi industriali e sociali europei e l’Italia si scontreranno nei prossimi decenni: il passaggio del potere economico da ovest a est e lo sviluppo di “città Stato”; l’invecchiamento strutturale della popolazione globale, in Italia ancora maggiore; la ridotta disponibilità di risorse strategiche come energia, ambiente, acqua; l’evoluzione sempre più rapida dell’Internet delle Cose, o Internet Everywhere. Il libro esplora questi temi con acutezza e ricchezza di esempi specifici e tecniche interpretative.
Un grazie a Luca Romano, LAN Servizi, che ha creato questa occasione e opportunità.

Amedeo Levorato

 


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